Non perché tu sei bambino ...

 

 

Uno splendido film, quello del regista giapponese Yojiro Takita, premio Oscar 2008 come miglior film straniero.

“Departures” è un film toccante, profondo, coinvolgente …

 


Il protagonista racconta come nell’antichità, quando gli uomini non avevano ancora la scrittura, per comunicare cercavano un sasso – un sasso “parlante” - la cui forma esprimesse i propri sentimenti, e lo inviavano ad un’altra persona.

Chi lo riceveva, dalla sensazione al tatto e dal peso, capiva i sentimenti di chi lo aveva inviato.

Il sasso del figlio ...
Il sasso del figlio ...

Nel film si vede l’attore principale, bambino di 5,6 anni,, che dona al padre il piccolo sasso da lui scelto, e il padre fa altrettanto.

In quello scambio, il dono-messaggio del figlio ha lo stesso “peso” di quello del padre …

Da qui nasce la mia poesia-filastrocca

... e quello del padre
... e quello del padre

 

NON PERCHE’ TU SEI BAMBINO

 

Non perché tu sei bambino

non ti rispetterò, non ti terrò vicino.

Sei l’alba che consola la Terra aspra e triste,

sei il figlio nato solo che sfugge le conquiste,

che porta a compimento un sogno della Vita

donarci fiori e frutti, nella gratuità infinita.

 

Non perché tu sei bambino

ti lascerò da solo a fare il tuo cammino

sarò al tuo fianco certo col massimo rispetto

non misurerò la tua forza per essere corretto.

Non chiuderò le porte, non fisserò certezze

sarò col vento fresco che spande le carezze.

 

Non perché tu sei bambino

ti lascerò alle lacrime nell’alba del tuo destino.

Se le mie forze avranno un potere duraturo

tu mi vedrai accanto puoi esserne sicuro.

Se piccola è la mano, sei un sacro figlio d’uomo

proteggerò la tua gioia, sarà il mio primo dono.

Non voglio che ci sia chi pianga tristemente

chi sconti sulla pelle

la stupida ferita di chi non ama niente.

Non voglio che ci sia, quasi ottusa sentenza,

che al posto dell’amore ci sia solo violenza,

che ai pargoli si riservino, al pari di un’ingiuria,

come un inverno ingrato, il freddo dell’incuria,

o il peso di una cultura arida, chiamata “civiltà”.

E a chi, con ghiaccio e fuoco, non spande mai letizia

ma con mano pesante il cuore terrorizza

ricordo che bambini lo siamo stati tutti

e il mare della vita ci accoglie nei suoi flutti.

Si smetta di violare il corso dei destini

ci sia sacro rispetto pel candore dei bambini.

 

Non perché tu sei bambino …

 

 

L’anima è un volo possente

verso cieli limpidi

nel richiamo antico del tempo,

dove vive la leggerezza senza confini,

l’anelito profondo, e il respiro della Libertà.

 

Luciano Galassi

(10 ottobre 2012)