FLASH MOB TRAD  [ Marche ]

  

Il quieto fluire di una piazza, nella sua normalità, non lo notiamo neppure.

Tutto è come ci sembra debba essere, senza sobbalzi.

Ma qualcuno sta per tendere una "trappola", la stessa nella quale è magari restato coinvolto in precedenza.

Compaiono dal nulla dei suonatori, aprono i loro strumenti e iniziano a farsi sentire.

Sono d'accordo sull'ora, sul luogo, sulla musica.

A loro si accodano e si accordano dei danzatori, magari anche la stessa persona che sembrava camminarti accanto, distrattamente.

In pochi istanti la tranquilla piazza è trasformata, facendosi veicolo di un clima di sorpresa festosa.

Chi prosegue, chi si ferma, chi sgrana gli occhi, chi sorride, chi batte il tempo con il piede, chi si lascia coinvolgere nella danza, sulla scia della musica, chi si domanda cosa stia succedendo.

Per la verità non serve neppure troppa intelligenza, visto il clima gioioso e quieto della "manifestazione".

Ma l'obiettivo di un tale evento a sorpresa sembra andare ben al di là di un semplice divertimento.

C'è qualcosa di assai più sottile e prezioso.

Questo ritorno ad una fanciullezza giocosa e spontanea, sembra frantumare schemi oramai depositati dentro di noi, e che potremmo definire come "normalità", che detta i modi, i luoghi, le opportunità, le incongruenze, e che si sono depositati dentro di noi nel corso del tempo, quasi a nostra insaputa.

Quante volte siamo stati "corretti" perché il nostro comportamento non era nella norma ?!

Quell'evento imprevisto, spontaneo e pacifico, sembra catapultarci in un altro orizzonte possibile, e in fondo ha proprio necessità di accadere secondo quel criterio di autogestione e sorpresa, perché solo così può aprire uno spiraglio nella presa di coscienza di ciò che normalmente non si vede, solo così può produrre il suo effetto.

La cosa che ci sorprende, che non ci si aspetta, crea un attimo di sospensione, obbliga a guardarla, a "rinominarla", ma prima ancora può divenire esperienza feconda, ossia può essere un varco nella percezione della realtà delle cose, può farcele vedere con occhi nuovi, può portare alla luce bisogni, desideri sepolti e oramai abbandonati, perché magari esclusi dal quotidiano scorre della vita di relazione, dalla "normalità" che diviene norma, criterio comune.

Forse si sta cercando un diverso respiro e magari di rendersi conto che c'è stata rubata un po' di gioia e di libertà, che forse abbiamo eretto troppi muri e barriere inutili tra le persone, e magari abbiamo voglia di guardarci e sorridere, di prenderci per mano e danzare, di scioglierci per un attimo, di sperimentare che questo può essere possibile, che i luoghi possono respirare allegria, che si può stare meglio insieme e che se ne può portare un pezzetto con sé.

Un piccolo atto ma di rilevanza, in un panorama umano sempre più di fretta, indifferente e troppo serio.

Forse anche un seme per una piccola speranza e un po’ di lieve libertà…

 

 Distillato d’organetto

di tamburo e tamburello,

se vojaltri siete pronti …

cominciamo il saltarello ! 

(o quello che c'è .. )

 

E vai !! …

 

Luciano Galassi

(5.12.2013)

 

1° FLASH MOB TRAD AD ANCONA

(15 dicembre 2013)


 

Prima di iniziare a registrare le mie impressioni sul 1° Flash Mob Trad ad Ancona, devo affrontare un interrogativo: è facile essere obiettivi quando di qualcosa ci importa ?

Non è facile rispondere, e c'è forte il rischio di non essere "obiettivi".

Ma siccome si tratta delle mie impressioni non posso che - trascorso un periodo di utile "decantazione" - fidarmene serenamente e senza confronti (con che cosa, poi ?).

 

Una calda e consolante "pasta umana", è quella che si è rivelata Flash-Mob-Trad-facendo... sicuramente specchio di ciò che siamo e che vorremmo percorresse le nostre strade, così tristemente incupite da crisi, PIL, inflazione... come non ci fosse altro.

C'è spazio per la gioia, semplice, serena, coinvolgente, "gratuita" ?

Se non ci corrono di mezzo i soldi, sembra che interessi poco...

Eppure io ho visto tanti sorrisi, quasi un unico sorriso, specie nei "protagonisti", e tanta composta leggerezza, un senso di libertà, semplice e ingenua, una voglia di diventare un'onda lieve.

E non si doveva dimostrare niente, né difendere proclami o progetti, non c'era nessuna "bandiera".

Si trattava "solo" di persone, esseri umani (pare ce ne siano sul pianeta Terra !), uomini e donne (peccato non ci fossero bambini !), proprio come noi, fuori dalle maglie strette del "come si deve essere", che pare a senso unico e che forse sarebbe bene "rispolverare" a fondo.

Motto possibile:  "Riappropriazione gioiosa" !

Un senso di ritrovata innocenza e di pace serena...

 

Dice Gaston Bachelard: "Ogni dono viene da un altro".

E ogni dono ha un obiettivo dichiarato:  essere portatore di sorpresa, di gioia.

Non esiste un dono che porti dolore o tristezza… si chiamerebbe in un'altra maniera.

Il dono del sorriso si rispecchia in un sorriso, si amplifica, dilaga, culla, scioglie, riscalda, rende preziosa la reciproca presenza... complice un Flash Mob Trad ...

 

Grazie a tutti !

 

Luciano Galassi

(16 dicembre 2013)

 

  [ Flash Mob Trad a Parigi ]