LA TENEREZZA DELL'ABBANDONO

(poesia per respirare)

 

Leggera la tenerezza, leggero l'abbandono, come una carezza della vita.

Nuotare nella vita, nel mondo, ringraziando.

I passi più leggeri, come quelli dei bambini, pieni di serena fiducia.

Danzare nella vita, nel vento, fili leggeri, nutriti di poesia.

E il dono della parola, custodita nella gola, scoperta a poco a poco, come uno scrigno di meraviglie, di meraviglia.

Ecco, magicamente ci sono, con poche pretese.

Più scemano le pretese, più sembra crescere la gioia, la gioia di essere, di respirare, di camminare, di sorridere, di guardare, di lasciarsi toccare dalla limpida luce del sole.

Io, tutti noi.

In un universo di parole e di sogni, pigoliamo balbettanti.

E respiriamo, respiriamo per sentire più vicino il cielo.

E sospiriamo, guardando il cielo, che generosamente si prende cura di noi.

Quanti nomi, quante storie, quanti volti... i nostri.

Quanti fardelli, da lasciar cadere, per sciogliere il respiro, per sentirlo libero e gentile, come un dono a noi caro.

Felici noi di camminare, come semi portati dal vento, a spostare i confini, come essenza della vita, a scendere nelle miniere della vita, non per strappare segreti, ma per allargare il cuore.

Felici noi, fratelli della vita, dalle mani aperte, coppa per accogliere la luce, per accarezzare l'acqua, per respirare il cielo.

Felici le notti stellate e silenziose.

Felici i profumi, che risvegliano i ricordi.

Felici noi... felice tu.

E se bastasse solo un passo ?

Un solo passo, oltre le barriere di ciò che "DEVE" essere, oltre ciò che è previsto, oltre le trappole in cui siamo tristemente caduti.

Solo un passo, per tornare bambini, dai cieli limpidi e sognanti, nei reami della meraviglia e della magia, dell'imprevedibile che alleggerisce e decanta l'anima.

 

Luciano Galassi

(12 aprile 2014)