L'Italia vista dal satellite
L'Italia vista dal satellite

 

COSA ASPETTARSI DA UOMINI...

(alla nostra amata, tenera e fragile Terra)

 

Mi è capitato di vedere in Internet uno dei tanti video che presentano immagini della Terra, prese da satelliti orbitanti.

 

Che grande emozione !

Ecco la nostra casa, come nessuno degli uomini che ci ha preceduto aveva mai visto …

 

Ecco la nostra tenerissima Terra...  miliardi di esseri umani, continenti, oceani, tutto in uno sguardo, tutto "ad un passo", che corre assai veloce...

Una Terra che si presenta in tutta la sua bellezza, fragilità, delicatezza e innocenza, proprio come i nostri bambini.

Un piccolo-grande scrigno sacro, pullulante di vita.

 

È subito mi è venuta una paura: quella di immaginare il rischio di una esaltazione di onnipotenza da parte di chi quegli strumenti, di millantata "osservazione", ordina, costruisce e controlla (quanti satelliti, orbitanti e "fissi" ci sono, sul cielo di tutti, e specie militari ?), con grandissimi pericoli.

Anche perché la cosiddetta "democrazia" è divenuta, in realtà, una comoda finzione, un anestetico con cui si tranquillizzano le masse, mentre i "manovratori" agiscono assolutamente indisturbati, fuori dalle regole, coperti dai segreti di Stato, dalle parole che usano come un "lasciapassare" (come, ad esempio, "bene comune" o "nell'interesse della popolazione"), dalle spartizioni di potere e, soprattutto, dal loro stesso potere.

Cosa c'è da aspettarsi da uomini che, nel corso della loro storia, non hanno fatto altro che farsi guerre, lottare, sottomettere, spargere sangue ?

E come dimenticare che si sono progettati e realizzati lager, camere a gas, forni crematori, che hanno visto lo strazio e lo sterminio di milioni di esseri umani ?

E che dire della "scienza" (parola-mito dei nostri tempi, da usare come una spada, che ha sostituito i miti precedenti, non meno pericolosi) che ha ideato, realizzato, sperimentato e usato, sulla pelle di altri esseri umani inermi, la bomba atomica ?

E ci sono arsenali dove si "coltivano" e si "cullano" armi terribili e bombe capaci di cancellare la vita sul nostro pianeta.

 

Credo che certi "confini" debbano rimanere inviolati, che non si possa "giocare" con l'esistenza e la vita di miliardi di persone, e che su quel "confine" ci si debba arrestare. Chi distrugge o seziona un fiore per capire quale sia il segreto della sua bellezza, si troverà in mano solo un “cadavere” …

La VITA è un mistero che va vissuto e non “svelato”:  rischiamo di vedervi solo i nostri pensieri e di fare dei danni, forse irreparabili.

 

Quando apriremo gli occhi e capiremo che i "padroni" non ci servono più, che sono un pericolo per tutti, e che tutte le scelte vitali appartengono alla sovranità delle genti, senza più quegli organismi internazionali, che ora appaiono ai più come una "finzione" della "finzione" chiamata "democrazia" ?

Parimenti non abbiamo più bisogno di folli "apprendisti stregoni"....

 

Svegliamoci, finalmente ! 

Riprendiamoci la vita e le condizioni perché questa possa splendidamente fiorire. 

La venuta di un “uomo nuovo” non è più rimandabile.   

C’è chi ha accumulato troppo potere …

Le cose devono cambiare, o sarà troppo tardi …

 

Luciano Galassi

(29 agosto 2013)

 

 

Le cose attendono uno sguardo

 

E’ il mio respiro ad abbracciare il mondo

a carezzare sereno il cuore delle cose …

… che ricambiano sorridendo.

 

                                    Luciano Galassi

 

La Terra dal cielo ...

 

Il 20 Agosto è, per il 2013, l’Earth Overshoot Day, ossia la data in cui l’umanità ha esaurito le disponibilità ecologiche per un anno.

In 8 mesi, abbiamo esaurito le disponibilità della Terra di un anno, e per i restanti mesi dell’anno vivremo oltre le nostre possibilità, cioè il nostro consumo di risorse naturali supera la capacità rigenerativa del pianeta.

 

Nel 1993 l’Earth Overshoot Day è stata il 21 Ottobre.

Nel 2003 l’Over Shoot day è stato il 22 Settembre.

Nel 2013 siamo passati al 20 Agosto.

 

La Terra non ci basta più !

L’Earth Overshoot Day, è un’idea sviluppata da partener Global Footprint Network e da un gruppo di esperti del new economics foundation del Regno Unito,.