Un omaggio all'arte poliedrica di Edgardo Mugnoz
Autoritratto, incarnando le sue passioni creative...
Mi fa piacere presentare una delle più recente realizzazioni artistiche di Edgardo.
Ci ha lavorato quotidianamente per oltre un anno e il risultato è da incanto.
Si tratta di una riproduzione del complesso rivestimento marmoreo della Santa Casa del Santuario di Loreto, che già fu, in giovane età, fonte e stimolo per la sua creatività.
Ho visto nascere l'opera passo passo, ad intervalli quasi regolari, con crescente sorpresa ed ammirazione.
Il modellato è stato realizzato mediante plastilina, con il costante uso di piccoli utensili metallici e l'immancabile lente di ingrandimento, quindi il passaggio allo stampo in gomma e la successiva colata in resina.
Piano piano, con paziente e sapiente assemblaggio delle singole parti, ha preso forma la sua creazione.
L'opera misura 61 cm di larghezza, 100 cm di profondità e 58 cm di altezza.
La cosa di cui sono rimasto particolarmente sorpreso è stato il costante rimando, nella percezione, all'originale in pietra: le sensazioni si sovrapponevano mirabilmente.
Luciano Galassi
Alcune immagini del suo "capolavoro"
Breve notizia sulla Santa Casa
E poi, dopo l’apprezzata mostra inaugurale tenutasi a Loreto [ 5/11 giugno 2012 ] e la prestigiosa mostra di Buenos Aires, presso il “Museo Nacional de Arte Decorativo” [dal 7 luglio al 30 settembre 2012] lo "Scrigno del Sì" è stato esposto, fino al 30 aprile 2013, presso il Museo del Tesoro della Basilica di S. Pietro in Vaticano, a Roma.
E ora lo “Scrigno” torna "a casa”…
Il 14 agosto 2013 è stato infatti esposto all’interno del
Santuario laureano, presso la Cappella Tedesca ("all'ombra" dell'originale... ).
Avendo Mugnoz deciso di donare lo "Scrigno del Sì" al Santuario di Loreto, il Santuario sarà la sua destinazione definitiva.
La commozione e la gioia di Edgardo hanno accompagnato questo
sentito momento partecipato.
Credo che il lavoro di Edgardo Mugnoz sia anche un messaggio di speranza, una incisione di speranza, un testimoniare la grandezza umana, in un mondo sempre più arido e indifferente.
Qualcosa che assume corpo, che prende corpo e sostanza, e che ci offre la possibilità di amplificarlo, di aggiungere corpo e sostanza, di metterci anche il nostro pezzetto.
Ed è la voce di chi non si è arreso, che non ha accettato di diventare "muto", “annullandosi” nel gioco delle carte o nelle bocce, come invece è per tanti anziani, diventati simili a "spazzatura", nei circoli per gli anziani, "ghetto" riservato solo ai soci.
Edgardo ha scelto di essere nel mondo, in mezzo a tutti noi, diventando messaggero di una dimensione essenziale per sentirsi vivi e veri, pulsanti di passione e di gioia.
Creare, dare forma e vita, là dove non c'erano né forma né vita.
E ricordarci che siamo anche portatori di vita, luce e bellezza, e che questo fa bene al cuore, tanto bene.
Lui ha acceso la sua fiammella, si è fatto fiammella, a cui anche noi attingiamo per accendere la nostra, con riconoscenza.
Ci raccogliamo attorno all’umile focolare della Bellezza, senza effetti speciali.
Così ci si accorge di quanto quella fiammella sia fragile e preziosa, così come le nostre vite.
E anche di queste parole occorre essere grati. Ne è lui l'artefice, l'ispiratore.
E se le parole sono capaci di toccarci, fino alle lacrime, sono parole benedette, le più sacre, le più sante.
Già, la santità …
Non pensiamo mai di essere al mondo per edificare santità. Tutto, meno quella.
Ci è stata rubata la santità.
Eppure è lì, scorre nel nostro sangue, e non si rassegna.
Qualcosa dentro di noi aspira a quello, a niente di meno.
Luciano Galassi
(Giovedì 5 luglio 2012)
>>> Per conoscere Edgardo Mugnoz VEDI > su Facebook > su Jimdo |
Per chi avesse qualche dubbio sulle capacità artistiche del Maestro Edgardo, ecco uno splendido ed espressivo busto di Giacomo Leopardi, da cui traspare tutta la finezza della sua manualità, maturata in lunghi anni di operosità, quale modellista e scultore.
Complimenti Maestro !
(settembre 2014)
Il 2014 si chiude (forse) con il busto di un grande della lirica: Beniamino Gigli (forse più dolce del reale).
Un'impresa non facile e finora tentata con scarso successo da altri scultori ...