FILASTROCCA DELL’ORGANETTO
L’organetto è quella cosa
che i tuoi piedi fa ballare
tutti in pista in un momento
si son fatti catturare
quando arriva sul più bello
un festoso saltarello !
Distillato d’organetto
di tamburo e tamburello,
se vojaltri siete pronti …
cominciamo il saltarello !
dipinto di Giuditta Battistoni - "Battisty"
E noi che ci facciamo a suonare il saltarello ?
E noi che siamo qui a suonare il saltarello, eredi-orfani di un mondo confinato nella riserva del cuore.
Noi, che non abbiamo dimenticato, che invochiamo la grazia di conoscere come far fiorire quel piccolo seme solitario e vitale che ci ostiniamo a conservare.
Noi, mai rassegnati, seppure smarriti, noi, figli di piccoli mondi, tutt’intorno replicati come propaggini familiari e sincere, e oggi abitanti di un mondo alla deriva, scintillante e anonimo, come un fungo velenoso e sterile.
Noi, a cui non basta il saltarello, e che pure non possiamo abbandonare, come ultimo testimone della vitalità di un popolo, il nostro.
Noi, che avevamo ricevuto il dono di saper vivere, scontiamo l’offesa di chi ha portato un verbo nuovo, dove dominano il cinismo, l’indifferenza e il deserto dell’anima.
E’ l’insaziabile mondo degli affari, quando il solo affare che conoscevamo era semplicemente, umilmente vivere.
E questo sembrava sufficiente alla nostra dignità, oggi sfregiata irragionevolmente.
E il nuovo, mirabolante miraggio, ha in sé il germe della follia, della cecità e dello squilibrio.
“Attenti suonatori col cervello
portiamo dentro al cuore un vecchio mondo,
un mondo dolce e vero, saggio e bello
facciamoje sentì il saltarello …”
La dignità non è in vendita e non è perduta.
Il nostro torrente è pronto per il fiume nuovo che verrà.
Luciano Galassi
(19.12.12)
“Mucciolina 51” (saltarello) [ Testo e musica di Luciano Galassi ] |
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Balla e salta se voj ballà questo è il saltarello che allegro te fa stà.
Questo è il saltarello della nostra gente che c’aveva tutto e nun c’aveva niente.
Pure se pogo c’era da magnà ‘l ballo e l’allegria e nun pudea mancà.
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Salta e balla se voj saltà questo è il saltarello e nun te poj sbajà.
Se te dole i piedi e il fiato un po’ te manca seguita a ballà e ‘l core se riscalda.
Balla convinto e nun te fermà ‘l vino e l’allegria e t’accompagnerà.
13.3.2013 |