"Il soffio dello Spirito" - scultura di Luciano Galassi
"Il soffio dello Spirito" - scultura di Luciano Galassi

 

 

 

Padre Pietro


e il Soffio

dello Spirito

 


     SOLO PURISSIMA LUCE  ... 

 

 

Il monastero di San Leonardo si presenta ormai nella sua completezza e compiutezza. Nel suo “splendore”.

È il luogo del "di più":  di più di ciò che si vede con gli occhi, di ciò che appare.

[ Nel limpido splendore ]

 

Viene anche da domandarsi se non ci siano persone, luoghi, eventi che si fanno carico di essere una sorta di "lente", di fucina che parlano alla comunità degli uomini, oltre ogni confine, che evidenziano l'opus di un'epoca, che segnalano la strada, ciò che è necessario scorgere, con urgenza, per il bene di tutti, ciò che chiede la voce imperiosa dell'Anima del tempo presente.

Così potrebbe essere letta l'opera a cui padre Pietro ha dedicato la vita e che fa di lui una stella polare per tutti noi.

Che cosa ha da dire un monastero ricostruito sui monti, a noi tutti, ai credenti di ogni fede, e non ?

Le centinaia e centinaia di pietre, che Pietro ha trasportato, tagliato, cementato, cosa hanno da comunicarci ?

La mia impressione (come ho già in precedenza abbozzato, come consapevolezza in cammino, "a tappe") è che, dal punto di vista dell' "Anima del mondo", padre Pietro rende visibile, attraverso la concretezza solida della pietra e la ricostruzione di un edificio dedicato alla sacralità, quello che potrebbe essere l'opus necessario dell'attualità: ricostruire, mettere o rimettere al centro un altro "edificio" che, come San Leonardo, ha conosciuto l'abbandono ed è ridotto ad un rudere drammatico.

Mi riferisco al nostro "Tempio", ossia a noi stessi, quale luogo della incarnazione dello Spirito, dell'Anima, che langue sotto una montagna di banalità o peggio.

Ricostruire, recuperare la sacralità dell'esistenza, ossia il tesoro inestimabile, di cui abbiamo smarrito il valore.

Oggi è forse questa "la casa, il tempio da ricostruire", carne viva, di sangue e anima, la nostra carne, la nostra dignità e gioia.

E padre Pietro ce ne mostra l'esempio e la necessità, visibile, concreta, che parla intensamente all'anima quale prima e preziosa destinataria.

Lui l'ha fatto "lassù", quasi come un "messaggero", attraverso l'impegno profuso in oltre 40 anni e "consumando" lì la sua esistenza. Con fatica grande e serenità.

 

 

I 44 anni che, sinora, padre Pietro ha dedicato a San Leonardo sono forse un paradigma dei tempi, lunghi, necessari ?

E il suo messaggio di "ricostruzione" travalica ogni confine, tocca e parla all'umanità intera, come avesse misteriosamente sintetizzato una improrogabile necessità dell'esistenza, per il bene di tutti.

Si tratta di un impegno immane, di cui siamo tutti i destinatari, affinché ci si metta in cammino e ciascuno si faccia carico della personale "ricostruzione", nella speranza di riuscire a superare la crisi profonda e piena di incognite e i rischi, che l'umanità oggi attraversa.

7 miliardi di cuori stanno già battendo: una quantità impressionante e che potrebbe farci sognare l'idea di un battito "unico", all'unisono, oltre ogni barriera, razza e lingua. Il cuore corale dell'umanità, la musica armoniosa dell'anima e della commozione senza più alcun confine.

Ricostruire la sacralità della vita, passando da un segno visibile, all' "invisibile", tornare a scorgerla in ogni volto e nel nostro, è una necessità irrimandabile, se non vogliamo essere travolti da una tragedia di proporzioni veramente immani.

Siamo ad un punto di svolta, oppure di non ritorno.

Troppo grande è il senso di smarrimento, la sofferenza che attraversa la Terra, la perdita di valore e significato della vita. Un oltraggio che toglie serenità, respiro e speranza a tutti.

E per questo ci sarà prezioso alleato il sorriso innocente dei bambini e il fiorire delle loro anime, ancora profuse, per fortuna, di limpida luce.

 

Ma io come mi sono accorto di tutto ciò ?

Ad un bambino direi: "Dalle lacrime e perché ho camminato a mezz'aria".

Ad un adulto, invece: "Perché ho molto riflettuto".

Ai grandi bisogna sempre spiegargliele le cose (diceva Antoine de Saint-Exupéry ne "Il Piccolo Principe") ed assumere un tono professorale. Così credono di aver capito.

Si fidano solo dell'autorità, poverini...

Una carezza e un sorriso

 

La gioia delle mani di ci è accanto, paternamente, di chi ha levigato  la propria vita, è diventato giardino e ora risplende al sole, icona di un'umanità sincera e vera, che diviene calda luce e dono, esempio per il cammino di noi tutti.

E si cammina in silenzio, dove sorge la luce, aspettando che fiorisca d'improvviso un sogno, che respira pace.

 

Una vita splendidamente compiuta e benedetta

 

Non sono così coloro che, senza intenzione, hanno intrapreso quel cammino necessario che chiamiamo della trasfigurazione e della santità ?

 

Mani leggere, attraverso cui l'acqua scorre ora limpida e sacra, incontaminata.

Un'anima nella quale il cielo prende serena dimora e si riflette e si inchina con gioia regale.

Un "carbone" che ha decantato ogni opacità ed è divenuto diamante:  SOLO PURISSIMA LUCE ...

 

E il profondo Mistero, diventa Celebrazione, canto, silenzio.

 

Grazie ...

 

 

                                                 Luciano Galassi

                                                             (9 agosto 2014)

 

Riverberi d’oro di un’alba nuova

 

E comincia così la nuova alba,

dalla luce purissima della notte.

Notte che cova e partorisce

la luce inarrestabile e viva,

venuta a squarciare

il buio del giorno

e a sovvertire le leggi

fragili e pietrificate

della ragione e

della convenienza.

Volti nuovi, soli sotterranei

del nuovo cammino.

E’ nato un sole nuovo,

a cui il vecchio si inchina,

sole sgorgato dal cuore

dell’uomo nuovo,

per rifondare la parola

e non più tradirla,

nella Pace viva e

nella fecondità del silenzio.

 

Luciano Galassi

(11 agosto 2014)

 


Alla mensa di padre Pietro

 

Una fonte zampillante:  strano menù per chi si accosta ad una tavola imbandita.

Una fonte ristoratrice e accogliente, antica e meravigliosamente attuale.

La mensa di p. Pietro ha il peso della leggerezza e la serietà del suo sorriso.

Qui gli opposti si incontrano, sbiadiscono, qui occorre reimparare a parlare.

Il sorriso segnala il cammino, lo senti dentro, incamminandoti.

Curiosa questa presenza tra noi, in tempi di tecnologia, effetti speciali e tanto smarrimento.

La sua linfa è un prezioso elisir, distillato goccia a goccia, come il suo liquore ”antisismico”.

Proprio nel centro di un grande impegno, sgorgano, a sorpresa, letizia e sorriso, candore e benevolenza.

Si fondono mirabilmente.

La fatica trasuda senso e leggerezza.

 

Luciano Galassi

(21 novembre 2014)


 

A San Leonardo si sono materializzati due eventi straordinari :  la rinascita di un convento secolare e la parallela fioritura di un uomo “inedito”, esempio per i nostri aridi tempi.

 

Una stella nel vento

 

Sentivo nel vento la voce della libertà,

abbracciata alla gioia.

Volava nel vento il cuore leggero,

sempre più in alto,

e l’ho visto diventare stella d’oro

nel limpido firmamento.

Erano due le stelle,

erano occhi d’uomo,

delicati e puri,

erano perle dov’era passata la vita,

era la vita divenuta canto.

 

Luciano Galassi

(11 agosto 2014)

Padre Pietro è sepolto nel cimitero di Potenza Picena, nella cappella dei frati cappuccini e minori
Padre Pietro è sepolto nel cimitero di Potenza Picena, nella cappella dei frati cappuccini e minori

I libri scritti da Padre Pietro


"Lassù sui monti"

"Ho creduto in un sogno"


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