LA RICHIESTA DI CONFERME

 

Non facciamo che riferirci agli altri, ai modelli, alla presunta "normalità".

Forse quelli sicuramente liberi da questa "dittatura" sono i bambini.

Un bambino non segue modelli esterni: trova tutto dentro di sé, la sua guida è ciò che viene dal suo interno.

L'interiorità sembra quasi un universo parallelo, in un mondo di gente tutte uguali e convinte di rappresentare la "normalità".

Un bambino "vive per conto suo", vive il suo mondo, non gli interessa di corrispondere a qualcosa, non si sforza di adattarsi, non ne avverte la necessità.

Gli basta ciò che è, lo colma ciò che è, senza dubbi, sensi di colpa, scrupoli.

Forse per un bambino il mondo, la realtà, è un grande giocattolo a sua disposizione, e più ancora lo è la sua interiorità.

Un bambino è energia allo stato puro, forse è l'energia allo stato puro.

Ciò che è (immediato, diretto, vero) fa il suo mondo, in maniera spontanea.

Non si chiede se è giusto o sbagliato.

È presente a ciò che fluisce dentro di lui, vive quello, pienamente.

La vita è per lui un perenne sgorgare, un'immensa magia, di cui fa parte e in cui si immerge totalmente.

Non vive di spiegazioni, di teorie, bensì di realtà.

Non vede, non sa di altro.

Fuori di quello, si ammala.

E quest'ultima considerazione mi pare veramente preziosa.

Persa la "bussola" interiore, un bambino "muore", è come non avesse più anima, vita.

Il fluire spontaneo dell'interiorità è una necessità imprescindibile.

Fuori di questo, cos'è un bambino ?

Fuori dallo spontaneo sgorgare, cosa resta ad un bambino ?

Appassisce sicuramente.

È la sola maniera che ha di esistere, in autenticità e gioia.

Tutto ciò che un bambino è, è energia in tutte le sue forme e manifestazioni, vere, profonde, dirette.

Non ci sono calcoli, progetti, strategie, riserve.

Un bambino vede la realtà con occhi diversi dai nostri.

Non sente la necessità di avere una qualche cognizione o definizione del mondo e della vita: gli basta ciò che è, e viverlo di getto.

 

Gioia, gioiina,

stammi vicina

nella mia casa

e in ogni stradina,

quando la luna

nel cielo cammina

e quando, col sole,

arriva mattina.

 

Gioia,gioietta,

rallenta la fretta,

lasciami il tempo

per la mia piroetta,

dopo anche tu

potrai andare a dormire,

ma domani di aspetto...

non ti scordare !

 

Luciano Galassi

(9 settembre 2014)