SI È ESPOSTI ALLA VITA
Siamo "esposti" alla vita, ne siamo perfettamente in contatto.
La vita si esprime dentro di noi, siamo noi, e va al di là di tutte le nostre teorizzazioni, sempre provvisorie e parziali.
Ce ne distanzia la violenza che ci viene fatta, perché innesca energie e barriere che niente hanno a che fare con la nudità della vita: corpi estranei, ma con cui siamo costretti a fare i conti.
Tutto ciò che è artificiale ce ne distanzia, tutti quelli che spargono regole, che ostentano "rivelazioni", che si sentono gli unti del signore.
La vita è un'altra cosa. È semplice e diretta, viva e vera ad ogni istante, ad ogni istante rinnovata.
La vita e oltre ogni rigidità, ogni perfezione.
È più incline alla tenerezza, alla fantasia, alla diversità, alla varietà.
Pervade tutto, come l'acqua.
Ti raggiunge ovunque, ti parla ovunque, ti benedice, ovunque.
Ha sapore ovunque, bellezza e canto ovunque.
La vita è un'onda e il mondo è il suo mare fatato e senza barriere.
Troppo spesso siamo proprio noi il suo nemico: miseri esseri, con le smanie di onnipotenza e che godono ad essere temuti, accecati da una gloria che i vermi divoreranno, in uno splendido e riappacificante silenzio.
Avevano l'ambizione di dominare il mondo e le genti: ora la terra li copre, e riempie loro la bocca e gli occhi, e dissolve, pietosa, la loro anima rapace, strappandogli via anche il cuore.
E la vita è ancora qui, magica e indifferente, generosa e felice, quieta e terribile, nel suo eterno canto di luce.
Vita che si condivide fraternamente.
Risaliamo alle sorgenti, come trote dalla fine memoria, rischiando tutto per un istante di luce.
Luciano Galassi
(3 settembre 2014)