SORELLA INCERTEZZA

 

E silenzioso cammino, oltre le troppe parole già dette, e diventate montagna, a coprire l'alba, ogni giorno nuova.

Come palombari puntiamo al fondo, nel mare delle parole, alla ricerca di un limpido cielo, di un libero cielo, che sappia finalmente dirci di noi, oltre tutte le presuntuose certezze, oltre i confini, da troppo tempo tracciati per soffocare l'anima.

Le abbiamo conosciute tutte, le parole dell'amarezza, e non hanno più niente da dirci, come una guerra sepolta nella memoria e dalle ragioni dimenticate.

Accogliamo i neonati senza setacciare le parole, senza guardarle in volto, e le imponiamo come l'abito più bello. Eppure dovremmo dedicare loro solo quelle cristalline, limpide come diamanti, poiché saranno fari e tesori nel cammino.

Ma viene il giorno che le parole ci mancano, fuggono lontano, non ci ubbidiscono più, e siamo costretti ad inventarne di nuove e a dare loro il nostro significato, proprio nel momento della più lacerante e liberatoria nudità.

Sorella Incertezza ci prende per mano e forse riusciamo a lasciarsi guidare e magari siamo disposti ad esplorarne le possibilità, piuttosto che ad etichettarne l'inutilità.

Forse ci servirà chiudere gli occhi e sentire i piedi che toccano terra, mentre attendiamo che spuntino i nuovi germogli, in una pianta sin troppo potata.

E forse accadrà la magia di parole nuove che ci sfilano davanti: le attendevamo sorridenti e finalmente sono arrivate.

E ognuna reca un dono, un profumo, forse una benedizione silenziosa.

E scopriremo nuovi continenti, nuove geografia dell'essere, e ci apparirà in tutto il suo splendore la sacralità di tutto ciò che esiste.

E magari la smetteremo di credere al caso, oppure gli daremo un significato nuovo e più vero.

E forse impareremo a benedire e a proteggere, con mani e cuori nuovi, come figli di un sogno infinito.

E chissà che non ci venga da chiederci quali sostanze si siano materializzate in noi, quali talenti attendano di fiorire, quale musica, quali colori.

 

Noi, piccolo miracolo, chiamato uomo.

 

Luciano Galassi

(22 agosto 2014)