TENERA VOGLIA DI VOLARE
E fiorisce la tenera voglia di volare, come un fiume partorito dalla notte.
Alzano le braccia verso il cielo i mai adattati sognatori, quasi sempre scontenti e incapaci di riconoscersi nel volto senza più volto di una imponderabile umanità allo sbaraglio.
Voglia di urlare, allora, come mai arresi bambini cinguettanti.
Stanchi di far carriera, delle eterne guerre, delle economie da briganti, dei leader di cartapesta, delle deleghe mai corrisposte, dei lupi con la lingua da agnello.
Volare... e respirare liberi, verso una grazia delicata e assai poco promessa, poco redditizia e straniera, verso il regno, poco ambito, degli eterni perdenti, quelli fuori da ogni storia e gloria, quelli derisi e compatiti, quelli irriducibilmente anonimi e solitari, quelli che riescono a vivere senza un'etichetta nel gregge, senza camuffarsi per diventare famosi ed essere gettati via ancor prima della scadenza preferibilmente consigliata.
Chissà se ha un nome questo cinico gioco al massacro, questa parvenza di finta umanità partecipe e indifferente ?
E allora sorridi al tuo solitario volo non omologato e poco frequentato... capriole nel cielo oltre gli strumenti delle torri di controllo, oggetto volante non identificato, e oltre ogni contenitore con cui la società pretende di autorizzarti a vivere.
Ci sei, sei tu, sei vivo, voli... verso cieli teneri e senza confini.
Luciano Galassi
(24 agosto 2014)