Un tenero squarcio di serenità:

"Il trapanino Fortunato"

 
Una mamma mi confida che il suo figlioletto, Daniele, di quasi tre anni, si è preso un forte spavento durante il riposo pomeridiano all'asilo nido.
C'erano dei lavori, e il rumore improvviso di un trapano o di un martello pneumatico, l'ha svegliato bruscamente.
Dopo quell'episodio – riferito alla mamma dal personale dell'asilo - il bambino è agitato, dorme male e ha dei trasalimenti di fronte a forti rumori.
 
Mi viene così l'idea di inventare un racconto, con l'auspicio di aiutare il bambino (e la madre) a ritrovare la serenità.
È  nato così il racconto "Il trapanIno Fortunato".
 
Questa fiaba è per Daniele
nome dolce come il miele
per Daniele piccolino
perché sogni un fiorellino
perché sogni una fatina
e si svegli domattina.


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IL TRAPANINO FORTUNATO

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C'era una volta un paesino vicino al mare, di nome Solesplendente.
Nel paesino di Solesplendente viveva un piccolo trapano di nome Fortunato.
Il trapanino Fortunato.
Era piccolo piccolo e faceva   "frr...frr...frr...".
Nei giorni di sole correva felice per le strade del suo paesino.
Un giorno il trapanino Fortunato incontrò un bambino che era un po' triste.
"Cosa ti è successo ?", domandò il trapanino Fortunato al bambino.
"Peccio palloncino", rispose il bambino.
"E come hai perduto il palloncino ?", chiese Fortunato.
"Voato via... ppù !", disse il bambino.
"Non piangere", lo consolò Fortunato.
Il trapanino Fortunato pensò a come avrebbe potuto fare per veder sorridere il bambino.
Gli venne allora un'idea.
Andò in giro per le strade del paesino di Solesplendente e chiese se qualcuno avesse bisogno di fare dei forellini nelle case.
Una signora gli disse di fare un forellino per mettere la gabbia dei canarini, un'altra per appendere un quadro, un signore, forse un po' burlone, gliene chiese tanti per fare il formaggio coi buchi.
Tutti gli diedero dei soldini e il trapanino Fortunato era felice.
Con i soldini comperò tre palloncini, uno verde, uno rosso e uno giallo.
Portò i palloncini al bambino, che fece un saltino di gioia, tre piroette e urlò "Vviva !"
Poi il bambino disse al trapanino Fortunato: "Azie !  Ciono tanto 'ontento".
Si abbracciarono e il bambino e il trapanino Fortunato divennero grandi amici e giocarono per tanto tempo insieme.


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La mamma lesse il racconto a Daniele una sera, prima di dormire.
 
Al risveglio il bambino salutò la madre dicendole:   
"Mamma !    Frrr…  Frrr..."
 
Da quel momento la pace fece ritorno.

 

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Scrivere un racconto per una situazione specifica sembra una maniera efficace per aiutare un bambino a sciogliere i suoi piccoli-grandi problemi.
Servono un po' di fantasia e una discreta dose di intuizione.


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Luciano Galassi